Andrea Corrado e Igor Mariottini, Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni, Roma, Ediesse, 2013, 155 pp.

Sia su questa rivista (L’emigrazione italiana sugli schermi, 5, 2009), sia in altre (Cinema ed immigrazione, “Studi Emigrazione”, 169, 2008; Italy In & Out. Migrazioni nel/del cinema italiano, a cura di Vito Zagarrio, “Quaderni del CSCI”, 8, 2012) o in raccolte di saggi (per esempio Gian Piero Brunetta, Emigranti nel cinema italiano e americano, in Storia dell’Emigrazione Italiana, a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi ed Emilio Franzina, I, Partenze, Roma, Donzelli, 2001, pp. 489-514) si è già affrontato il discorso cinematografico sulle migrazioni in e dall’Italia. Mancava, però, una monografia generale in grado di dare conto dell’intero percorso migratorio peninsulare. Questo volume offre dunque una sintesi sinora attesa e soprattutto compara tre fasi cinematografiche: quella dagli anni dieci alla seconda guerra mondiale sulla partenza italiana verso l’Europa o il Nuovo Mondo; quella dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta sull’alternarsi di partenze per l’estero e di forte mobilità interna; quella infine sugli arrivi in Italia dagli anni Ottanta a oggi. Un quarto capitolo analizza invece soltanto lo sguardo comico e attraverso questo recupera anche la riflessione sulle partenze italiane dopo gli anni Ottanta. Manca qualcosa, anche perché gli autori non hanno avuto il tempo di approfondire tutta la bibliografia e la filmografia sul tema, per esempio andrebbe meglio approfondito il versante partenze post-1980: sul web e nelle sale cinematografiche sono apparse molte opere interessanti sui nuovi migranti di questo millennio. Tuttavia queste sono piccole pezze, da rivedere magari in una seconda edizione, quello che è interessante è avere finalmente un quadro generale, assai preciso, della riflessione italiana sul migrare. Inoltre è interessante la chiave scelta: piuttosto che offrire giudizi di merito (alcuni film sono francamente noiosi oppure sballati), gli autori cercano di accostarne le tematiche in modo di far risaltare meglio le linee di tendenza periodo per periodo, migrazione per migrazione.