From Paesani to Global Italians. Veneto Migrants in Australia

From Paesani to Global Italians

Loretta Baldassar e Ros Pesman, , Crawley, University of Western Australia Press, 2005, 256 pp.

From Paesani to Global Italians. Veneto Migrants in AustraliaNegli ultimi anni, la storiografia sull’immigrazione italiana in Australia si è arricchita di una prospettiva d’indagine di ambito regionale, quando non addirittura provinciale, come nel caso dei lavori di Adriano Boncompagni (The World Is Just Like a Village. Globalization and Transnationalism of Italian Migrants from Tuscany in Western Australia, Fucecchio, European Press Academic Publishing, 2001; From Lucca to the “Bush”. Lucchesi in Western Australia in the 1920s & 1930s, in Italian Americans. A Retrospective on the Twentieth Century, a cura di Paola Alessandra Sensi-Isolani e Anthony Julian Tamburri, Chicago Heights, IL, American Italian Historical Association, 2001, pp. 179-99). Inserendosi in questo filone di ricerca, attraverso una ricca messe di dati statistici e di racconti di vita, lo studio di Loretta Baldassar e Ros Pesman – versione inglese di una precedente monografia pubblicata in italiano (I veneti in Australia. Sfide di storia contemporanea, Venezia, ANEA, 2004) – ricostruisce la presenza veneta in Australia sia da un punto di vista storico sia nella loro dimensione antropologica.

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Milwaukee 1917. Uno scontro tra italoamericani

Milwaukee 1917. Uno scontro tra italoamericani

Robert Tanzilo, Milwaukee 1917. Uno scontro tra italoamericani, Foligno, Editoriale Umbra, 2006 (I Quaderni del Museo dell’Emigrazione 7), 148 pp.

Milwaukee 1917. Uno scontro tra italoamericaniQuesto piccolo volume avrebbe potuto offrire uno spaccato importante non soltanto sulla vita della comunità di origine italiana nel Wisconsin durante la prima guerra mondiale, ma anche sul ruolo delle Chiese protestanti fra gli emigrati. Tuttavia l’autore si perde progressivamente nella massa dei dettagli che ha raccolto e alla fine non ha ben chiaro cosa voglia raccontare.
In primo luogo ci offre una biografia di August (Agostino) Giuliani (Vignanello, 1881 – Milwaukee, 1929), entrato nell’ordine dei Carmelitani, quindi convertitosi al protestantesimo, infine sposatosi e trasferitosi a predicare negli Stati Uniti. In secondo luogo, ci presenta una serie di informazioni sulla presenza protestante fra gli emigrati italiani di Milwaukee, prima, dopo e durante la permanenza di Giuliani. In terzo luogo, ci narra l’evoluzione delle missioni protestanti fra gli italiani di quella città, anche dopo la morte del protagonista. In quarto e ultimo luogo descrive la crescita del movimento anarchico italo-americano e il suo conflitto con Giuliani.
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La frontiera immaginata. Profilo politico e sociale dell’immigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra

La frontiera immaginata

Lucia Capuzzi, La frontiera immaginata, prefazione di Emilio Franzina, Milano, Franco Angeli, 2006, 351 pp.

 La frontiera immaginata. Profilo politico e sociale dell’immigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerraUn paese, l’Argentina, di lunghissima tradizione immigratoria dalla penisola, al quale in circa dieci anni, tra il 1947 e la seconda metà degli anni Cinquanta, approdano oltre 400.000 italiani; una nuova fase, quella postbellica, nella storia delle migrazioni internazionali, caratterizzata dall’intervento massiccio dello stato nella gestione dei flussi; una documentazione ricca e in larga misura inedita, proveniente da archivi pubblici e privati, argentini e italiani. Sono gli ingredienti che consentono a Lucia Capuzzi di sbozzare questo originale “profilo politico e sociale dell’immigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra”, che ha il merito non piccolo di costituire il primo studio organico su una vicenda migratoria sin qui quasi trascurata dalla storiografia, nonostante la vicinanza temporale (o forse proprio a causa di essa, come suggerisce Emilio Franzina nella prefazione).

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Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane

Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane

Maddalena Tirabassi (a cura di), Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane, Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli, Torino, 2005, pp. 362

Itinera. Paradigmi delle migrazioni italianeQuesto volume si presenta come un’occasione di confronto tra esperti di migrazioni internazionali passate e recenti, nonché come una verifica sull’applicabilità di alcune nuove definizioni al paradigma migratorio italiano. Sollecitate dai più recenti fenomeni di globalizzazione, le discipline sociali hanno sviluppato un linguaggio considerato più aderente ad un mondo in rapido mutamento. Si è ricercato così un vocabolario ampio, capace di rappresentare i fenomeni che si manifestino a cavallo di più Stati, e che spieghi la tendenza dei migranti contemporanei a non assimilarsi nelle società di accoglienza ma a mantenere una rete di fitte relazioni con i luoghi di origine.
Il libro in esame si divide in tre parti dedicate al “Transnazionalismo”, alla “Diaspora” e alle “Generazioni”, con il contributo di 16 autori provenienti da paesi e aree di studio differenti, per un totale di 14 saggi che rileggono e valutano l’esperienza delle migrazioni italiane alla luce di queste più recenti categorie interpretative.

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L’immigration dans les textes. France 1789-2002

L’immigration dans les textes. France 1789-2002

Janine Ponty, L’immigration dans les textes. France 1789-2002, Paris, Belin, 2003, 416 pp.

L’immigration dans les textes. France 1789-2002 Janine Ponty, specialista dell’immigrazione polacca in Francia, ha raccolto e commentato più di duecento documenti, in gran parte testi, ma anche carte geografiche, tabelle statistiche e alcuni facsimili di manifesti e documenti amministrativi. Dalla costituzione francese del 1791 ai vuoti accordi dell’ex-primo ministo Raffarin nel 2002, troviamo molti testi normativi, leggi e decreti, nonché rapporti, pamphlets, ricordi e testimonianze, articoli di giornale, interventi politici, ecc.. Gli italiani non godono di certo della parte del leone, neanche per il lungo periodo nel quale sono la prima comunità immigrata del paese, ma sono comunque ben presenti, anche al di fuori dei testi generali, dalla carta delle regioni di partenza del 1900 e dalla presentazione della Francia di Luigi Campolonghi a suo figlio nel 1910 alla lapide tolosana che commemora l’azione di Silvio Trentin e al discorso di Victor Basch al funerale dei fratelli Rosselli. Si potrebbe rimpiangere l’assenza particolarmente pesante di documenti successivi al 1945, 
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If the Sidewalks of These Streets Could Talk

Gli italiani del Belgio. Storia e storie di due secoli di migrazioni

Anne Morelli, Gli italiani del Belgio. Storia e storie di due secoli di migrazioni, Foligno, Editoriale Umbra, 2004, 130 pp.

 Esce a cura della professoressa Anne Morelli dell’U.L.B. il quinto Quaderno del Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino, in collaborazione con la Regione dell’Umbria. Il piccolo volume, dedicato alle migrazioni italiane in Belgio, riassume cronologicamente le vicende più importanti delle varie ondate migratorie italiane. In un primo momento viene descritta la comunità italiana pre-industriale per poi giungere alla storia dell’insediamento ottocentesco. In seguito viene affrontata la situazione del nuovo secolo e del ventennio fascista. Un capitolo importante riporta le molteplici storie personali avvenute durante la seconda guerra mondiale e il periodo di resistenza per arrivare infine alla grande “deportazione” economica post-bellica.

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If the Sidewalks of These Streets Could Talk

Altri modenesi – Temi e rappresentazioni per un atlante della mobilità migratoria a Modena

Antonio Canovi, Nora Sigman, Altri modenesi – Temi e rappresentazioni per un atlante della mobilità migratoria a Modena, Torino, EGA, 2005, 222 p.

 Questo volume offre allo stesso tempo un numero impressionante di informazioni, una riflessione, sia pure implicita, sullo studio globale dei fenomeni migratori e alcuni suggerimenti molto interessanti per lavori futuri.
Questi ultimi nascono in primo luogo dal carattere locale, provinciale, modenese del volume, malgrado i dati regionali o nazionali e malgrado l’ampiezza obbligatoriamente mondiale di qualsiasi studio dell’emigrazione italiana e, oggi, sull’immigrazione in Italia. Si possono immaginare pubblicazioni dello stesso tipo per altre o per tutte le altre province italiane, in modo da ottenere un quadro completo e di procedere a comparazioni sempre più illuminanti perché estremamente precise. Altri spunti possono sorgere dalla frustrazione per i limiti imposti dal lavoro editoriale, che impone una selezione delle informazioni perché l’oggetto globale è troppo vasto, o anche per qualche sbavatura dovuta al carattere pionieristico del lavoro.
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