Storia d'Italia

Storia d’Italia. Annali 24. Migrazioni

Storia d'ItaliaQuesto nuovo «Annale» della Storia d'Italia dedicato alle Migrazioni prende spunto da due considerazioni di fondo. La prima considerazione è la rilevanza che nel lungo periodo i processi di emigrazione e di immigrazione hanno avuto nella storia italiana. Innanzi tutto è stata la posizione strategica nel Mediterraneo a rendere l'Italia uno dei nodi di quell'intensa mobilità che ha conferito unitarietà culturale alle civiltà del grande bacino marino. In secondo luogo è stata la dinamica demografica esistente nelle aree di frontiera settentrionali a conferire all'Italia un altro rilevante ruolo strategico. Le Alpi, ritenute a lungo una frontiera-barriera, nelle ricerche piú recenti si sono rivelate l'altro grande spazio di comunicazione e di scambio, in virtú della radicata mobilità delle popolazioni locali. In terzo luogo è stata l'incessante mobilità interna che, nonostante la reiterata frammentazione politica del paese, ha caratterizzato i rapporti fra diverse realtà, mettendo costantemente in contatto le popolazioni di differenti aree economiche e sociali. E infine, a conferire un altro ruolo decisivo all'Italia è stato il contributo predominante che in termini quantitativi il nostro paese ha fornito alle grandi emigrazioni europee otto-novecentesche. La seconda considerazione investe l'attualità che i fenomeni di emigrazione e immigrazione hanno assunto oggi, nel breve periodo, sotto lo stimolo delle tendenze affermatesi negli ultimi venti anni. In questo arco temporale, infatti, al pari di altri paesi dell'area mediterranea, l'Italia è diventata uno dei poli di destinazione dei flussi migratori internazionali, stimolati dalle grandi trasformazioni economiche e politiche del mondo contemporaneo. Negli stessi anni in cui si è andata affermando l'immigrazione straniera si è assistito inoltre alla ripresa dell'emigrazione da parte degli italiani.
Molti storici italiani e stranieri lamentano che l'emigrazione sia quasi del tutto esclusa dalle grandi riflessioni d'insieme sulla storia del paese. Si tratta di un vuoto storiografico che questa nuova «Grande Opera» colma in modo davvero esemplare.
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Sicilians in Tampa: Unfolding the Journey

Sicilians in Tampa: Unfolding the Journey, convegno 11 – 12 luglio 2008 e mostra 29 marzo – 31 dicembre 2008, Tampa, FL

Meta in particolare di siciliani originari soprattutto di una ristretta area incentrata sui villaggi di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Bivona e Cianciana nella provincia di Agrigento, il distretto di Ybor City a Tampa in Florida è stato teatro di una delle esperienze più singolari dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti. Il radicalismo politico e sindacale – retaggio dei fasci siciliani, ai quali numerosi pionieri della comunità avevano aderito prima di essere costretti a lasciare l’isola a causa della repressione crispina – facilitò l’interazione con gli altrettanto battaglieri spagnoli e cubani, con cui gli italiani si trovarono a condividere il lavoro nelle manifatture di sigari, e agevolò la conseguente elaborazione di una comune identità e cultura “latina” nel corso del primo ventennio nel Novecento.

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L’epoca della Grande Emigrazione III° Parte

Monsignor Gaetano Bedini e l’emigrazione verso le Americhe

Il primo contatto di Gaetano Bedini con gli immigrati europei nel Nuovo Mondo avviene per caso. Dopo essere stato uditore della nunziatura di Vienna dal 1838, è promosso internunzio in Brasile il 28 ottobre 18451. Ritorna quindi a Roma, riceve le istruzioni per la sua missione e si imbarca a Civitavecchia2, dove in extremis Propaganda lo incarica d’indagare sulle accuse di eccessiva venalità rivolte al clero brasiliano3. Sbarca in Brasile nella seconda metà del gennaio 1846 e si dedica alle indagini sul clero locale e sulle missioni dei cappuccini4. Inoltre tiene Roma costantemente informata sulla guerra tra Argentina e Uruguay5.

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