Guida alle Radici Italiane: presentazione del primo volume

La Guida alle Radici italiane, il cui primo volume è stato presentato alla Farnesina presso il MAECI, si rivolge alle nuove generazioni dei 6 milioni di italiani all’estero ed ai circa 60 – 80 milioni di italodiscendenti che vivono in tutto il mondo: un pubblico molto diverso rispetto ai tradizionali destinatari delle guide turistiche sull’Italia, un patrimonio eccezionale cui viene presentata la possibilità di scoprire i luoghi delle radici e delle origini della propria storia familiare.

I “turisti delle radici” si recano ai Paesi di origine con l’intento di conoscere il territorio di appartenenza dei loro antenati, la sua cultura e le sue tradizioni, così da riallacciare una connessione e scoprire una seconda casa. Si tratta di un segmento turistico in decisa crescita nell’ultimo decennio, che può rappresentare un’importante fonte di sviluppo sostenibile per i piccoli borghi italiani, realtà spesso poco conosciute e non incluse negli itinerari tradizionali, ma con un grande potenziale economico legato alla ricezione turistica.

“Un’iniziativa importante per gli Italiani all’estero ma anche e soprattutto per l’Italia, e ha tutto l’appoggio di questo Governo”, ha commentato il Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo intervenendo alla presentazione. “Venire in  Italia per un italiano all’estero o un italodiscendente è una cosa completamente diversa, ci sono sentimento e identità: è un viaggio particolare, un turismo non tradizionale che significa molto dal punto di vista naturale e commerciale” ha continuato Merlo, sottolineando come “quello che l’Italia spende per gli italiani all’estero non è una spesa ma un investimento che l’Italia deve valorizzare”.

L’Associazione RAIZ italiana ha raccolto l’invito della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero a realizzare una prima edizione della Guida alle Radici italiane che suggerisce itinerari sentimentali alla scoperta delle tradizioni storiche, culturali, sociali ed enogastronomiche di quattro Regioni con una storia di emigrazione significativa. Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna e Puglia costituiscono un primo gruppo di questa avventura che ci si augura possa coinvolgere tutte le Regioni e Province Autonome d’Italia.

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