L’emigrazione lucana in età contemporanea Evoluzione e ricerca storiografica

A differenza di altre regioni in Basilicata l’emigrazione rappresentò sicuramente il fenomeno che, più di ogni altro, ne cambiò il volto, spopolandola ampiamente e privandola delle sue forze più importanti. Secondo Francesco Saverio Nitti questo enorme movimento migratorio, che non ebbe precedenti nella storia italiana, costituì la causa modificatrice più profonda dell’assetto economico, morale e sociale del meridione, all’infuori di ogni influenza del Governo e della borghesia1.

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L’emigrazione lucana in età contemporanea

Evoluzione e ricerca storiografica

A differenza di altre regioni in Basilicata l’emigrazione rappresentò sicuramente il fenomeno che, più di ogni altro, ne cambiò il volto, spopolandola ampiamente e privandola delle sue forze più importanti. Secondo Francesco Saverio Nitti questo enorme movimento migratorio, che non ebbe precedenti nella storia italiana, costituì la causa modificatrice più profonda dell’assetto economico, morale e sociale del meridione, all’infuori di ogni influenza del Governo e della borghesia1.

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Emigrazione e tratta minorile in Basilicata nella seconda metà dell’Ottocento

Il problema della tratta minorile in varie nazioni europee, soprattutto Francia e Inghilterra, era tristemente presente, nella seconda metà dell’ottocento, in varie zone d’Italia. Il territorio dell’attuale provincia di Frosinone, ad esempio, fu coinvolto nell’incetta di fanciulli da impiegare come garzoni nelle vetrerie francesi e non furono pochi i casi di coloro che, per i massacranti turni di lavoro e per la vita di stenti, morirono o si ammalarono gravemente, specialmente di tubercolosi1. La questione sollevò molti interventi, sia in Italia che in Francia, ma non servì a bloccare il fenomeno il quale proseguì anche per la mancanza, nei due Stati, di una efficace legislazione di protezione delle vittime.
Anche la Basilicata fu coinvolta, anche se in maniera diversa, nella tratta minorile verso le nazioni europee, ma si registrarono parecchi casi anche oltreoceano. A partire, infatti, dalla metà dell’Ottocento molte città inglesi e francesi vennero invase da un esercito di “fanciulli girovaghi”, provenienti dai comuni di Viggiano, Marsicovetere, Corleto Perticara, Laurenzana, Tramutola, Calvello, Picerno ed appartenenti, per lo più, a famiglie contadine, i quali andavano per strada a suonare l’arpa ed il violino2.
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