Le fonti sulle migrazioni nell’archivio storico della congregazione per l’evangelizzazione dei popol

1. La Congregazione “de Propaganda Fide” fu ufficialmente istituita il 6 gennaio 1622 da papa Gregorio XV con lo scopo di coordinare e dirigere l’azione missionaria in tutto il mondo. Questa attività poteva assumere vari aspetti. Vi erano le missioni per la conversione degli “infedeli” o dei “pagani” nei territori dell’Estremo Oriente, dell’Africa o del Nuovo Mondo raggiunti dall’espansione europea; vi erano inoltre le missioni destinate alle minoranze cattoliche di rito orientale all’interno del mondo islamico e dell’Europa ortodossa e, infine, vi erano le missioni sui confini dell’Europa protestante. In generale, dunque, le direttive d’azione della Congregazione erano indirizzate nel duplice sforzo della diffusione e della difesa della religione cattolica in tutti i territori dove essa non si fosse saldamente stabilita oppure dove non vigessero accordi specifici tra la Santa Sede e l’autorità civile (come ad esempio nell’America spagnola a causa del sistema di Regio Patronato)1.
Questa competenza della Congregazione si perpetuò nei secoli successivi anche se ci furono degli importanti mutamenti nella sua competenza territoriale. Nel 1908 con la costituzione Sapienti Consilio Pio X tolse dalla giurisdizione di Propaganda l’Inghilterra, l’Irlanda, la Scozia, l’Olanda, il Canada e gli Stati Uniti. Già in precedenza nel 1862 Pio IX aveva distaccato, pur lasciandola sotto l’autorità del medesimo prefetto, la Congregazione de Propaganda Fide per gli affari del Rito orientale (rifondata in modo autonomo nel 1917 con la denominazione di Congregazione per le Chiese Orientali) che aveva un proprio archivio e sovrintendeva a tutte le questioni riguardanti l’unione con le Chiese orientali2.
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