Voto degli italiani in Belgio alle politiche 2006

Il voto degli italiani all’estero per le ultime elezioni politiche è avvenuto tramite corrispondenza. Questa particolare modalità, mai sperimentata prima, doveva in teoria permettere a tutti i residenti un voto più facile e meno oneroso per le strutture consolari all’estero. Secondo la nuova normativa vigente (Legge n. 459 del 27.12.2001 sul voto all’estero) hanno infatti diritto di voto tutti i cittadini italiani stabilmente residenti all’estero e iscritti nelle liste elettorali della propria “Circoscrizione estero”, nonché i cittadini che si trovano temporaneamente all’estero per motivi di lavoro o per missioni internazionali. È interessante notare come in quest’ultima categoria rientrino sia i professori ordinari ed associati, sia i ricercatori e i professori aggregati che si trovino in servizio presso istituti universitari e di ricerca all’estero per una durata complessiva di almeno sei mesi. Non è invece previsto il voto per i numerosi studenti all’estero (Erasmus o altro).
I residenti all’estero hanno avuto due possibilità. Decidere prima del 21 febbraio di tornare in Italia, avvertendo il proprio consolato oppure aspettare di ricevere entro il 22 marzo il plico postale per il voto a distanza. Il plico conteneva un foglio informativo sulle modalità del voto, il certificato e la scheda elettorali (due per chi, avendo compiuto 25 anni, poteva votare anche per il senato). Il plico conteneva inoltre una busta bianca dove inserire la scheda elettorale, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare, le liste dei candidati della propria ripartizione e il testo della legge sul voto all’estero. Il voto doveva arrivare al proprio consolato entro “le ore 16, ora locale del 6 aprile”. Per eventuali problemi tecnici sono stati messi a disposizione oltre ai vari consolati anche un sito di riferimento del Ministero degli Esteri e un numero verde internazionale: www.esteri.it “Voto all’Estero”; 003906 97742103.
Il numero totale degli aventi diritto al voto per corrispondenza in Belgio è ancora relativamente elevato. Ciò testimonia la volontà di rimanere, nonostante tutto italiani e di fare rimanere i propri figli cittadini italiani, anche se spesso dotati della doppia nazionalità. Il totale dei plichi inviati in Belgio ha raggiunto 185.995 connazionali. Ma è interessante notare la percentuale piuttosto bassa dei plichi rimandati indietro per la votazione. Dei 185.995 plichi inviati agli aventi diritto, solo 61.643 sono tornati indietro. Questo vale a dire che solo il 33,14 % degli italiani residenti in Belgio hanno deciso di votare “in situ”.
Questa percentuale è assai stabile per le varie “circoscrizioni” belghe e non riflette né la divisione linguistica del paese (francese o fiammingo), né le divisioni politiche interne belghe, né tanto meno la classica divisione città/periferia, pur sempre importante negli ormai grandi ex-centri industriali del paese.
È presso il consolato di Bruxelles che si è verificato il picco più alto di votazioni. Si è raggiunto infatti il 41,83 percento degli aventi diritto, dovuto in gran parte ai professionisti italiani legati al mondo delle istituzioni europee che vi hanno sede. Segue il consolato generale di Liegi con il 33,27 %, il vice consolato di Mons con il 31,64%, l’agenzia consolare di Genk con il 30, 97 % e infine il consolato generale di Charleroi dove il 28,27 % degli italiani hanno votato.I risultati per quanto riguarda la Camera sono riassunti nella tabella qui sotto:
Liste
Voti
%
Per l’Italia nel mondo
1.427
2,772 %
Di Pietro It. Valori
4.272
8,299 %
Forza Italia
8.343
16,208 %
P.italiani nel mondo
749
1,455 %
Udc
1.891
3,673 %
Altrasiciliaperilsud
2.195
4,264 %
U.d.eur Popolari
181
0,351 %
Alter.soc.Mussolini
499
0,969 %
Lega Nord
606
1,177 %
Amare l’Italia
213
0,413 %
L’Unione
31.096
60,413 %
Totale
51.472
Fonte:  http://politiche.interno.it/politiche/camera060409/J1223000.htm (Ministero dell’Interno)

Nel grafico qui sotto è possibile rendersi conto delle proporzioni dei risultati.

Nella prossima tabella sono invece consultabili i risultati del Senato, solo leggermente diversi dai risultati della Camera se non altro per il minor numero di votanti.

Liste
Voti
 
Di Pietro It. Valori
4.112
8,728 %
U.d.eur Popolari
174
0,369 %
Udc
1.874
3,978 %
Lega Nord
625
1,326 %
L’Unione
28.260
59,988 %
Altrasiciliaperilsud
1.968
4,177 %
P.italiani nel mondo
756
1,604 %
Fiamma Tricolore
333
0,706 %
Per l’Italia nel mondo
1.309
2,778 %
Forza Italia
7.698
16,340 %
Totale
47.109
Fonte: http://politiche.interno.it/politiche/senato060409/X1223000.htm (Ministero dell’Interno)

Il prossimo grafico, relativo alla votazione del Senato, evidenzia anche in questo caso una schiacciante vincita dell’Unione.

Per quanto riguarda la copertura mediatica delle votazioni è da rilevare l’elevato numero di articoli e servizi nei i giorni immediatamente precedenti e successivi alle elezioni, fino all’elezione del Presidente della Repubblica e alle elezioni amministrative. Una lunga scia d’approfondimenti politici, economici e sociali sul nostro paese sono presenti nei media belgi, intervallati dalla partenza simbolica del “Giro d’Italia” e dai fatti riguardanti la bufera calcistica italiana. In media si può contare almeno un articolo o servizio radiotelevisivo al giorno dedicato all’Italia “politica” nei media belgi durante il periodo elettorale.
Il più importante quotidiano nazionale, “Le Soir”, ha coperto abbondantemente lo svolgimento delle elezioni sin dal 2 febbraio 2006, quando ha descritto la presentazione della campagna elettorale di Romano Prodi a Bruxelles, presso il Théâtre Saint-Michel, a Etterbeek, quartiere dalla numerosa comunità italiana. “Le Soir” ha rimarcato più volte la nuova formula del voto degli italiani all’estero, le sue modalità “postali” inedite e la possibilità per italiani “esteri” di tornare in patria per sedere nei banchi del parlamento1. Oltre a rilevare le novità, la testata ha monitorizzato anche l’insofferenza degli italiani verso l’uscente governo Berlusconi con articoli talvolta decisamente schierati. Non ha esitato a descrivere in modo forte l’atteggiamento tenuto dall’ormai ex-presidente del consiglio Berlusconi durante la sua presidenza.“Pour une fois, pourquoi ne pas commencer par la conclusion? Face au mensonge, à l’arrivisme sans scrupule érigé en modèle de réussite sociale, au populisme roublard, au sabotage légal des structures d’État et à une idéologie de la non-gouvernance, comment ne pas préférer Prodi à Berlusconi? Disons-le tout net: ce monsieur est indigne de tout mandat public, il vient de le prouver pendant cinq ans”2. A elezioni concluse, il quotidiano ha dedicato ampi approfondimenti alla nuova realtà politica italiana. L’elezione del Presidente della Repubblica, dettagli sul voto di fiducia alla camera e al senato così come una particolare attenzione alla composizione dell’esecutivo vanificano la polemica del Polo sulla validità del voto e su presunti brogli elettorali.
La televisione RTBF ha coperto anch’essa le elezioni italiane. Partendo dall’ormai storico confronto televisivo tra Prodi e Berlusconi3, la televisione di stato belga è entrata nei dettagli della campagna elettorale italiana e nei suoi risvolti politici4. Si è soffermata sull’importante novità del voto all’estero e sulla possibilità data agli eletti di tornare in Italia per prendere parte alle attività legislative5. Il servizio del telegiornale del 9 aprile ha aperto con una panoramica del voto all’estero nei paesi europei, prendendo spunto dal nuovo esempio italiano, esaminando anche il caso belga. I belgi residenti all’estero possono votare a distanza solo dal 1998 per quanto riguarda le legislative nazionali. Nelle elezioni del 2003, su 550.000 belgi residenti all’estero (circa 400.000 potenziali elettori) 114.000 persone votarono. Quasi il 30% ossia un risultato assai vicino alla partecipazione italiana in Belgio. Per quanto riguarda i risultati la RTBF fornisce i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, mettendo l’accento sull’alta partecipazione al voto e sulla nuova legge elettorale dai risultati spesso complicati da interpretare6. Lo stesso servizio torna più volte sulla figura controversa di Berlusconi e sulle sue ultime esternazioni ingiuriose rivolte agli elettori di sinistra. Inoltre si sofferma sulle ultimissime fasi della campagna elettorale che vedono Prodi impegnato nell’ultimo comizio a Bologna e Berlusconi in quello di Milano. Lo stesso telegiornale manda in onda un servizio sulle possibili ripercussioni causate da un’eventuale perdita elettorale sulla situazione economica dell’impero Mediaset7. Un’accurata analisi economico-finanziaria dell’intero gruppo e una previsione finale del suo andamento in borsa sono indice di un approccio attento al mondo economico e politico del nostro paese. La televisione belga non solo analizza la situazione politica italiana, ma dirama anche le previsioni sulle votazioni, sulla base dei sondaggi Nexus8. Lo stesso servizio enuncia i punti cruciali del programma dell’Unione così come l’evidente eterogeneità politica e sociale della larga coalizione, sottolineandone la difficile coesione politica. Inoltre delinea una situazione economica definita “drammatica”, con una crescita pari a zero e un deficit pubblico al 3,8 % del prodotto interno lordo. Il servizio rincara la dose dando le cifre del nostro debito pubblico pari ormai al 108% del PIL nel 2006. Ma oltre a mettere l’accento sulla situazione difficile che deve affrontare Prodi con la sua coalizione, il servizio si sofferma anche sulla perdita del Polo, che non esita a definire “cinglante”. L’11 aprile vede ben tre servizi dedicati alla nostra situazione nazionale, praticamente un documentario completo di politica interna9.
Non solo viene descritto l’incredibile limbo dei risultati parziali ma anche la difficoltà della raccolta e della conta dei voti nonché l’attesa spasmodica dei voti del senato e perfino la polemica di Berlusconi circa la riconta dei voti. Il servizio ricorda anche che la nuova legge elettorale, teoricamente creata per salvaguardare gli interessi del Polo, è venuta meno alle sue promesse. In ogni caso una vittoria sul filo del rasoio viene attribuita a Prodi e all’Unione e ciò grazie agli elettori esteri. Grande novità che viene enfatizzata anche per quanto riguarda i risultati.
Infine anche nei giorni dei risultati finali i servizi si susseguono ad un ritmo intenso10. Si pone l’accento sul rifiuto del risultato ufficiale da parte di Berlusconi11 e sulla sua improbabile proposta di “grande coalizione” alla tedesca12. Il servizio spiega anche la difficoltà dovuta all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che pospone l’effettivo inizio del governo Prodi oltre alla necessità di ricevere la fiducia sia alla Camera che al Senato. Per il telegiornale insomma:  “Les Italiens ne sont pas encore sortis de l’auberge…”. Il servizio termina con l’annuncio dell’elezione di un italo-belga nelle file dell’Unione. Arnold Cassola, segretario dei Verdi europei ottiene infatti il secondo seggio nella sezione Europa. I giorni seguenti i servizi si diradano, ma non scompaiono e prendono in esame la difficoltà di eleggere i presidenti di Camera e Senato13.
A questo punto i servizi si fermano fino alle previsioni e ai risultati riguardanti il nuovo Presidente della Repubblica14 e il voto di fiducia per il nuovo governo. I primi provvedimenti e progetti di quest’ultimo sono oggetto di ulteriori servizi, in particolare l’annunciato ritiro delle truppe italiane dall’Iraq15, seguiti dall’analisi della sostanziale vittoria dell’Unione alle elezioni municipali16.
La copertura mediatica dell’intero periodo elettorale è dunque completa, approfondita e spesso molto critica nei confronti del governo Berlusconi. Denota un interesse sempre vivo nei confronti della politica italiana. L’alto numero degli italiani residenti in Belgio obbliga in un certo modo i media ad occuparsi del nostro caso nazionale con approfondimenti e spiegazioni difficilmente riscontrabili per elezioni avvenute in altri paesi europei. La politica nazionale italiana sempre molto seguita è spesso definita “fantasiosa” per i suoi risvolti paradossali, ma è pur sempre apprezzata per la sua vivacità e in ultima istanza per i suoi risultati comunque democratici e improntati ad una vera discussione civile.

 

Note

1 “Les Italiens de la diaspora voteront aussi”, 22 febbraio 2006, p. 2; “Le vote des Italiens de l’étranger”, 5 aprile 2006, p. 2; “Les Italiens de Belgique se mêlent de leurs affaires”, 5 aprile 2006, p. 2; “En Belgique, les Italiens ont tranché”, 8 aprile 2006, p. 4; “Les élections italiennes s’expatrient”, 11 aprile 2006, p. 1.
2 “Basta così, mais nous sommes tous des italiens”, 8 aprile 2006, p. 18.
3 “L’Italie devant la TV ce lundi soir “, telegiornale del 3 aprile 2006.
4 “Jour de verdict pour l’Italie”, telegiornale del 10 aprile 2006.
5 “Sièges pour les résidents à l’étranger”, telegiornale del 9 aprile 2006.
6 “Jour de verdict pour l’Italie”, telegiornale del 10 aprile 2006.
7 “Médiaset, enjeu de toutes les spéculations”, telegiornale del 10 aprile 2006.
8 “Défaite annoncée pour Berlusconi”, telegiornale del 10 aprile 2006.
9 “L’Italie déchirée en deux”, “Prodi revendique la victoire”, “Victoire à l’arraché pour Prodi”, telegiornale dell’11 aprile 2006.
10 “Prodi vainqueur, Berlusconi s’agite”, telegiornale del 12 aprile 2006.
11 “Berlusconi s’accroche au pouvoir”, telegiornale del 13 aprile 2006.
12 “Berlusconi doit partir”, telegiornale del 20 aprile 2006.
13 “Premier test pour Prodi”, telegiornale del 28 aprile 2006, e “Berlusconi va démissionner”, telegiornale del 30 aprile 2006.
14 “Giorgio Napolitano présidentiable”, telegiornale del 8 maggio 2006; “Italie: Giorgio Napolitano président”, telegiornale del 11 maggio 2006; “Romano Prodi a la confiance du Sénat”, telegiornale del 18 maggio 2006.
15 “L’Italie va rappeler ses troupes d’Irak”, telegiornale del 30 maggio 2006.
16 “Nouveau revers pour Berlusconi”, telegiornale del 30 maggio 2006.