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Recensione: Agostino Marchetto, Chiesa e migranti. La mia battaglia per una sola famiglia umana,

Tuttavia le sue risposte tracciano una vicenda personale e istituzionale, che mostra le radici lontane degli odierni intervento e dibattito vaticano. Marchetto spiega come si sia iniziato a interessare agli emigranti, curando gli italiani durante le sue esperienze diplomatiche in Africa e a Cuba (da notare che sono due luoghi di emigrazione italiana in genere non molto approfonditi dagli studiosi). Inoltre ricorda come le istituzioni, la pastorale e la riflessione della Santa Sede sui movimenti degli ultimi decenni siano maturate a partire dall’Ottocento. Segnala dunque come gli interrogativi sulla questione sociale della curia di Leone XIII e gli interventi degli organismi creati da vescovi come il benemerito Scalabrini abbiano portato alla creazione di apposite istanze centrali e di una correlata produzione normativa sotto Pio X, Benedetto XV e Pio XI. Sotto Pio XII si è poi dovuto affrontare il fenomeno dei rifugiati post-seconda guerra mondiale e così lo spettro si è allargato a comprendere tutta la mobilità umana, per altro già analizzata da fine Ottocento. Quando poi i flussi italiani hanno raggiunto una fase discendente, erano già in piedi le strutture necessarie per cercare di seguire i nuovi sviluppi internazionali.

Non entro nel merito dei risvolti politici più recenti, d’altronde lo stesso intervistato evita di andare a fondo. In particolare mi limito ad accennare al serpeggiante scontro tra l’attuale governo italiano di centro-destra e la Santa Sede, costretta, in questo come in altri casi, ad arretrare, magari per poi ri-avanzare, come nella vicenda di Boffo, giubilato dall’”Avvenire” a causa di un vero e proprio killeraggio mediatico, ma ora a capo della televisione vaticana. Ribadisco invece l’interesse dell’intervista per lo sviluppo delle strategie vaticane riguardo all’emigrazione e per comprendere il coinvolgimento personale dei principali attori. Ricordo infine che il volume è comunque ricco di spunti e di critiche anche per gli anni a noi più vicini. Si tratta insomma di una lettura di notevole interesse per gli studiosi delle migrazioni e della posizione vaticana rispetto a queste ultime.