Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane

Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane

Maddalena Tirabassi (a cura di), Itinera. Paradigmi delle migrazioni italiane, Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli, Torino, 2005, pp. 362

Itinera. Paradigmi delle migrazioni italianeQuesto volume si presenta come un’occasione di confronto tra esperti di migrazioni internazionali passate e recenti, nonché come una verifica sull’applicabilità di alcune nuove definizioni al paradigma migratorio italiano. Sollecitate dai più recenti fenomeni di globalizzazione, le discipline sociali hanno sviluppato un linguaggio considerato più aderente ad un mondo in rapido mutamento. Si è ricercato così un vocabolario ampio, capace di rappresentare i fenomeni che si manifestino a cavallo di più Stati, e che spieghi la tendenza dei migranti contemporanei a non assimilarsi nelle società di accoglienza ma a mantenere una rete di fitte relazioni con i luoghi di origine.
Il libro in esame si divide in tre parti dedicate al “Transnazionalismo”, alla “Diaspora” e alle “Generazioni”, con il contributo di 16 autori provenienti da paesi e aree di studio differenti, per un totale di 14 saggi che rileggono e valutano l’esperienza delle migrazioni italiane alla luce di queste più recenti categorie interpretative.

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Le fonti sulle migrazioni nell’archivio storico della congregazione per l’evangelizzazione dei popol

1. La Congregazione “de Propaganda Fide” fu ufficialmente istituita il 6 gennaio 1622 da papa Gregorio XV con lo scopo di coordinare e dirigere l’azione missionaria in tutto il mondo. Questa attività poteva assumere vari aspetti. Vi erano le missioni per la conversione degli “infedeli” o dei “pagani” nei territori dell’Estremo Oriente, dell’Africa o del Nuovo Mondo raggiunti dall’espansione europea; vi erano inoltre le missioni destinate alle minoranze cattoliche di rito orientale all’interno del mondo islamico e dell’Europa ortodossa e, infine, vi erano le missioni sui confini dell’Europa protestante. In generale, dunque, le direttive d’azione della Congregazione erano indirizzate nel duplice sforzo della diffusione e della difesa della religione cattolica in tutti i territori dove essa non si fosse saldamente stabilita oppure dove non vigessero accordi specifici tra la Santa Sede e l’autorità civile (come ad esempio nell’America spagnola a causa del sistema di Regio Patronato)1.
Questa competenza della Congregazione si perpetuò nei secoli successivi anche se ci furono degli importanti mutamenti nella sua competenza territoriale. Nel 1908 con la costituzione Sapienti Consilio Pio X tolse dalla giurisdizione di Propaganda l’Inghilterra, l’Irlanda, la Scozia, l’Olanda, il Canada e gli Stati Uniti. Già in precedenza nel 1862 Pio IX aveva distaccato, pur lasciandola sotto l’autorità del medesimo prefetto, la Congregazione de Propaganda Fide per gli affari del Rito orientale (rifondata in modo autonomo nel 1917 con la denominazione di Congregazione per le Chiese Orientali) che aveva un proprio archivio e sovrintendeva a tutte le questioni riguardanti l’unione con le Chiese orientali2.
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